Solo
il tempo potrà dirlo, ma la sensazione è che sulle strade di Mantova possa
essere passato il fantasma di James Joyce, aggiornato in una veste ada tta al XXI secolo, nella persona dello scrittore
londinese Will Self, che ha presentato il suo magnetico e torrenziale
romanzo-flusso di coscienza Ombrello, pubblicato in Italia da Isbn.
Una titanica impresa letteraria, che però non ha placato la furia di scrittura
di Self. "La bestia - ci ha detto al Festivaletteratura - è ancora
affamata. La bestia non si riposerà fino a quando non avrà consumato tutto. Più
scrivo e più lei diventa grande e forte".
Il romanzo, una storia che si muove su tre livelli temporali e racconta di malattia mentale e guerra, trattamenti medici alternativi e modernismo, stupisce per lo stile, tanto che The Observer ha parlato di “un'ambizione di tecnica senza precedenti”. “Per Nabokov - ha aggiunto Will Self - lo stile è moralità. Oggi possiamo dire quasi con certezza che Nabokov fosse realmente attratto dalle ragazzine come Lolita, oggi lo chiameremmo pedofilo, non sappiamo se attivo o meno. Ma ciò che gli rendeva possibile convivere con le sue perversioni era proprio lo stile. La tecnica, però, va bilanciata con una storia”.
Il romanzo, una storia che si muove su tre livelli temporali e racconta di malattia mentale e guerra, trattamenti medici alternativi e modernismo, stupisce per lo stile, tanto che The Observer ha parlato di “un'ambizione di tecnica senza precedenti”. “Per Nabokov - ha aggiunto Will Self - lo stile è moralità. Oggi possiamo dire quasi con certezza che Nabokov fosse realmente attratto dalle ragazzine come Lolita, oggi lo chiameremmo pedofilo, non sappiamo se attivo o meno. Ma ciò che gli rendeva possibile convivere con le sue perversioni era proprio lo stile. La tecnica, però, va bilanciata con una storia”.
Produrre letteratura, comunque, è sempre un'operazione rischiosa. “Per scrivere
bene - ha concluso Will Self - devi necessariamente esporre te stesso
completamente. Il mio grande mentore James G. Ballard non voleva che i suoi
figli leggessero i suoi libri perché avrebbero stabilito una relazione troppo
intima con il genitore”.
E quando gli chiediamo della fama di "cattivo ragazzo" della letteratura britannica, Self alza le spalle e commenta: "Non me ne frega niente".
James Joyce approverebbe di sicuro.
Leonardo Merlini
© Kilgore Magazine