C'è
qualcosa di magnetico in quella sorta di piscina terrosa blu che guarda sul
Duomo di Milano e che ha trasformato la Sala Fontana del Museo del 900 in uno dei più affascinanti
luoghi dello spirito del contemporaneo in Italia. Il rispecchiarsi dell'opera
"Pigment Pur" di Yves Klein, il gran cerimoniere del monocromo blu,
nella luce - antica e modernissima - del neon di Lucio Fontana crea, o meglio,
ricrea uno dei dialoghi artistici più intriganti del secolo scorso, tutto
giocato sulla ricerca della purezza e della definizione dello spazio.
Ma se le
opere del maestro argentino che tagliava le tele sono abitualmente di casa a Milano, il potente ritorno di Klein e della sua inesausta energia di ricerca
concettuale, sono un vero e proprio evento, piombato sulla città con la forza
di un respiro internazionale. Che ha dato una tonalità blu alla scena del
contemporaneo in questi mesi decisivi per l'avvicinamento a Expo, dalla quale
si può partire per ricordare che Milano è già tornata a essere una capitale
dell'arte, almeno a livello di esposizioni, nell'attesa che torni a essere
anche quella fucina di creatività che era stata negli anni Cinquanta e
Sessanta, periodo cui è dedicata la mostra di Klein e Fontana.
Giocando
sul filo del colore blu, infatti, è possibile muoversi idealmente da piazza
Duomo fino all'Hangar Bicocca, che ospita una grande mostra dedicata alla
performer statunitense Joan Jonas, che si era mostrata all'inaugurazione
proprio immersa nel blu di una sua installazione.